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Le principali domande

Le principali domande

Perché lo psicologo?

Tanti anni fa (forse non poi così tanti!) si pensava che chi andava dallo psicologo era “matto”. Poi, col tempo, questa visione si è modificata. Attualmente si tende a pensare che chi va dallo psicologo è perché sia troppo debole o sensibile per affrontare da solo le difficoltà della vita.

Io penso che riuscire a diventare consapevoli delle proprie difficoltà e cercare qualcuno che possa aiutare ad affrontarle, sia un punto di grande forza.

Lo psicologo aiuta le persone a riorganizzare positivamente la propria vita di fronte alle problematiche che vengono a manifestarsi e lavora per incrementare il benessere dell’individuo attraverso l’acquisizione di un miglior equilibrio nella gestione del quotidiano.

Il mio lavoro mira alla creazione di un rapporto tra terapeuta e paziente che possa portare quest’ultimo a sentirsi accolto in uno spazio a lui dedicato caratterizzato da empatia, rispetto e sospensione del giudizio.

Quali sono le differenze tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra?

I termini psicologo, psicoterapeuta e psichiatra vengono spesso erroneamente utilizzati come interscambiabili. Al di là della confusione terminologica, questo atteggiamento indica una scarsa conoscenza delle competenze ed i ruoli relativi ad ogni figura professionale.

Proviamo a fare un po’ di chiarezza sulle differenze tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra.

Lo psicologo non è un medico. È un professionista della salute laureato in Psicologia. Successivamente è abilitato all’esercizio della professione da un esame di Stato che gli permette di accedere all’iscrizione dell’Albo Professionale. Un dottore in psicologia che non ha effettuato il regolare tirocinio (1 anno) e non ha superato le 4 prove previste per l’esame di stato non è di fatto uno psicologo. Non può infatti iscriversi all’Albo e non può esercitare la professione derivante dal proprio titolo.

La professione dello psicologo è regolata da una specifica normativa, il codice deontologico, che ne definisce i doveri ed i limiti. Lo scopo principale del lavoro dello psicologo – differente da quello dello psicoterapeuta – è la promozione del benessere della persona. Questo tramite un’attenzione focalizzata al funzionamento della mente, con le sue componenti fisiologiche, psicologiche, personologiche, relazionali e ambientali. In particolare, lo psicologo opera per migliorare la capacità dell’individuo di comprendere se stesso e gli altri e di comportarsi in maniera consapevole, congrua ed efficace.  Può lavorare in ambito clinico, ma anche delle aziende, dello sport, della scuola, della salute, ecc. Può svolgere interventi rivolti al singolo, al gruppo, ma anche alla comunità. Il principale strumento di intervento dello psicologo è il colloquio psicologico. Questo può accompagnarsi alla somministrazione di test psicologici con una funzione diagnostica ed orientativa.

Lo psicologo che non sia specializzato e abilitato alla psicoterapia NON può trattare disturbi psicologici o psichiatrici. In ambito clinico può fare diagnosi e suggerire adeguati percorsi di trattamento. Può inoltre offrire consulenza e supporto psicologico a tutti coloro che presentino un disagio o un problema che non configuri i sintomi di un disturbo psicopatologico. In ogni caso lo psicologo non essendo un medico non può prescrivere farmaci.

La psicoterapia è lo strumento clinico che consente di trattare, attraverso strumenti non farmacologici, i disturbi psicopatologici. La legge italiana prevede che possano essere abilitati all’esercizio della psicoterapia i laureati in psicologia o medicina che abbiano acquisito una specifica formazione post-lauream. Questa prevede un percorso, almeno quadriennale, presso scuole di specializzazione universitaria o riconosciute dal MIUR secondo la normativa vigente. Quello di “psicoterapeuta” è dunque un titolo legale aggiuntivo rispetto a quello di psicologo o medico, che garantisce suddetta formazione. Tale titolo deriva infatti da un percorso di studi di 4 anni di specializzazione post-lauream. Questo prevede anche un tirocinio pratico continuativo e la supervisione da parte di psicoterapeuti esperti. Nell’ambito della psicoterapia vi sono molti approcci, che prevedono teorie e metodi alquanto diversi tra loro.

Lo psicoterapeuta – a differenza dello psicologo – è dunque il professionista indicato nella cura dei disturbi psicopatologici.

Il titolo di psicoterapeuta non abilita comunque alla prescrizione di farmaci, se il clinico è uno psicologo e non un medico.

Nell’ordinamento italiano lo psichiatra è un laureato in medicina e chirurgia con specializzazione in psichiatria. Quindi è prima di tutto un medico: può prescrivere farmaci generici e/o psicofarmaci e richiedere e valutare esami clinici.

La psichiatria è la branca specialistica della medicina che si occupa dello studio, della prevenzione, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali e dei comportamenti patologici. Lo psichiatra è naturalmente in grado di porre diagnosi riguardo a tutti i disturbi psicopatologici. Valuta la sintomatologia e il decorso clinico e propone una cura che può indirizzarsi verso un intervento farmacologico e/o psicoterapeutico.

Lo psichiatra, in quanto medico, può anche avere una formazione psicoterapeutica. In tal caso avrà il titolo aggiuntivo psichiatra e psicoterapeuta. La legge italiana consente agli psichiatri di avere il titolo di psicoterapeuta su semplice richiesta all’Ordine professionale. Questo di fatto non garantisce, come invece è per gli psicologi, che lo psichiatra-psicoterapeuta abbia frequentato una scuola di specializzazione quadriennale in psicoterapia. Lo psichiatra è libero di valutare, in scienza e coscienza, se e quale percorso formativo effettuare.